RELEASE FATHER SAAD LIBERATE PADRE SAAD: 2006-09-03

9/08/2006

Bomba esplode davanti ad un convento a Baghdad

 
Ufficio Pastorale Migranti Arcidiocesi di Torino

7 settembre 2006
Una bomba è esplosa davanti al convento delle suore caldee adiacente alla chiesa cattolica caldea di Saint Paul, a Zafarainya, a sud di Baghdad. Un gruppo di uomini armati, dopo avere attaccato le guardie della chiesa hanno piazzato l'ordigno che è esploso fortunatamente provocando solo danni materiali. Le suore e l'anziano parroco della chiesa, Padre Francis Cher, sono illesi.

Luigia Storti



Riconciliazione.it

RELEASE FATHER SAAD Petition

http://releasefathersaad.blogspot.com/


9/07/2006

Incontro tra Emmanuel III Delly e Jalal Talabani

Ieri, 6 settembre, a soli due giorni dal nuovo accorato appello del Patriarca di Babilonia dei Caldei a favore del rilascio di Padre Saad Sirop Hanna, il capo della comunità cattolica caldea, Mar Emmanuel III Delly, è stato ricevuto insieme a Monsignor Mar Avak Assadorian, Vescovo della Chiesa Ortodossa Armena e Segretario Generale del Consiglio dei capi cristiani di Baghdad, dal presidente della repubblica dell'Iraq, Jalal Talabani.Talabani ha espresso il proprio dispiacere per il rapimento di Padre Saad, parroco della chiesa di Saint Jacob, condannandolo come un atto terroristico e chiedendo il suo immediato rilascio.Il presidente ha riconosciuto l'importante ruolo che i figli cristiani dell'Iraq hanno avuto nella storia del paese come suoi abitanti originari, ed a loro volta il Patriarca Delly e Monsignor Assadorian hanno confermato la vicinanza del presidente Talabani a tutte le componenti del paese ed i suoi sforzi a favore dell'unità dello stesso e del rilascio di Padre Saad Sirop.

Luigia Storti
www.migranti.diocesi.it

http://www.burathanews.com/index.php?show=news&action=article&id=7234

9/05/2006

[Sequestro di Padre Saad Sirop Hanna]: Appello di Emmanuel III Delly Patriarca di Babilonia dei Caldei.

Stiamo vivendo in uno stato di angoscia e tristezza a causa del rapimento di Padre Saad Sirop Hanna per mano di un non identificato gruppo armato  che lo ha portato via per ragioni sconosciute. Padre Saad non appartiene a nessuna organizzazione politica, nè si interessa di politica, ma solo dei suoi compiti come religioso.
Chiediamo con insistenza a chi lo ha rapito, nel nome di Dio unico che tutti adoriamo e che è il nostro fine ultimo, nel nome degli alti valori a cui Padre Saad ha dedicato la vita, nel nome della sua povera mamma, nel nome dei valori di cittadinanza comune, fraternità e coesistenza, nel nome della storia della nostra patria, di rilasciarlo al più presto perchè possa tornare a servire la sua Chiesa, la sua famiglia, la società e la nazione.
Abbiamo forte fiducia che il nostro appello venga ascoltato e che chi lo trattiene lo rilasci perchè possa continuare nel cammino di servizio cui si è dedicato.
 
Emmanuel III Delly
Patriarca di Babilonia dei Caldei.
4 settembre 2006

Sacerdote sequestrato in Iraq: "Speriamo che non lo uccidano", esclama il Patriarca caldeo

Sacerdote sequestrato in Iraq: “Speriamo che non lo uccidano”, esclama il Patriarca caldeo
A venti giorni dalla scomparsa di padre Saad Syrop Hanna

BAGHDAD, lunedì, 4 settembre 2006 (
ZENIT.org).- Passano i giorni senza notizie di padre Saad Syrop Hanna – di 34 anni –, sequestrato in Iraq, e aumenta la preoccupazione per lui. Il Patriarca di Babilonia dei Caldei ha espresso la speranza che la sua vita venga rispettata e che sia liberato il prima possibile.

Nella solennità mariana dell’Assunzione, il 15 agosto scorso, il veicolo del sacerdote caldeo è stato fermato da tre uomini armati, con il volto coperto, mentre tornava a casa dopo aver celebrato la Messa nella chiesa di St. Jacob a Baghdad, nel distretto di Al Dora.

Pochi giorni dopo, lo stesso Benedetto XVI ha espresso la sua vicinanza alla sofferenza delle vittime irachene e ha chiesto ai sequestratori la liberazione del sacerdote.

Sabato scorso l’agenzia missionaria “Misna” ha reso noto che il sequestrato ha potuto contattare telefonicamente il Patriarca di Babilonia dei Caldei, Sua Beatitudine Emmanuel III Delly – secondo quanto questi ha confermato da Baghdad –. “Sono padre Syrop – gli ha detto –, sto bene in salute e sono nelle mani degli uomini che mi hanno rapito”.

“Lo aspettiamo da 7 giorni, ma ancora niente”, ha aggiunto monsignor Delly spiegando che al termine della conversazione con padre Syrop i sequestratori hanno assicurato al Patriarca che avrebbero immediatamente liberato l’ostaggio.

“È esattamente da una settimana che non ho più sue notizie. Speriamo che lo lascino andare il prima possibile e speriamo che non lo uccidano”, ha detto.

La telefonata del sacerdote risale al 26 agosto. I rapitori, in contatti precedenti, avevano chiesto un ingente riscatto per padre Syrop.

Secondo l’Arcivescovo di Kirkuk – nel nord-est dell’Iraq –, monsignor Louis Sako, si trattava di un milione di dollari statunitensi, come ha citato un comunicato di “Aiuto alla Chiesa che Soffre”.

Già il 22 agosto, Sua Beatitudine Emmanuel III Delly aveva confermato a “Misna”: “Vogliono soldi. Non so quanti. Ma chi ha preso” il sacerdote “non ha neanche la minima idea del fatto che la Chiesa Caldea è una Chiesa missionaria che segue i suoi fedeli quando emigrano nel mondo e che vive delle donazioni e della generosità dei suoi fedeli”.

Nel frattempo persiste la profonda preoccupazione nella comunità cristiana di Baghdad per l’accaduto, perché generalmente i sequestri che hanno coinvolto religiosi nel Paese sono stati molto brevi.

ZI06090408

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9/03/2006

Pontifica Universitas Urbaniana - Affiliated-Net

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Rapimento di padre P. Saad Sirop Hanna, prete cattolico caldeo ex-alunno dell’Urbaniana, avvenuto a Bagdad il 15 agosto scorso

Padre P. Saad Sirop Hanna è stato rapito presso la chiesa di San Giacomo, nel quartiere meridionale di Dora, dopo la celebrazione della messa dell’Assunzione. E’ stato fermato nell’auto sulla quale viaggiava, e rapito da un gruppo di sconosciuti.
La notizia è stata confermata da Mons. Philippe Najem, procuratore del Patriarcato di Babilonia dei Caldei presso la Santa Sede. Mons. Najem precisa che il sacerdote rapito è un giovane prete impegnato per i suoi parrocchiani e per il suo Paese, che deve proseguire i suoi studi a Roma.
Il patriarca Emmanuel III Delly ha potuto incontrare il Primo ministro iracheno e le autorità si stanno mobilitando per risolvere la situazione ed arrivare alla liberazione del sacerdote il più presto possibile. Egli sottolinea che si parla poco delle sofferenze dei cattolici in Iraq: “La Chiesa cattolica soffre tanto e quotidianamente, come tutto il resto del popolo iracheno che soffre anche della mancanza di mezzi indispensabili per vivere: mancano acqua, elettricità, ospedali, servizi sanitari, e, soprattutto, manca la sicurezza. Oggi l’iracheno non è più considerato come un essere umano: tutti vivono una situazione molto difficile”.
Il Rettore e tutta la comunità accademica esprime la propria preoccupazione per il padre Saad e prega per un suo rapido rilascio.